Immaginate di tornare indietro nel tempo, in un'affascinante isola caraibica chiamata Cuba, dove negli anni '50 la popolazione viveva sotto l'oppressione del regime autoritario di Fulgencio Batista. La vita era difficile: corruzione, ineguaglianze e dure repressioni rendevano la quotidianità un vero supplizio per molti. Eppure, proprio in quel contesto, due figure straordinarie – l'avvocato Fidel Castro e il medico argentino Ernesto "Che" Guevara – stavano per dare il via a una rivoluzione destinata a echeggiare in tutto il mondo.
La storia prende il via nel 1956, quando Fidel e i suoi compagni sbarcarono a Cuba a bordo dello yacht Granma, dopo anni di esilio e meticolosa preparazione. Immaginate la scena: una mattina grigia, 82 uomini affollati in una piccola imbarcazione, stanchi ma pieni di determinazione. Al loro arrivo furono accolti da fitte mangrovie e dalla incombente minaccia delle forze di Batista. Il sostegno del popolo, stanco di degrado e disuguaglianze, fu fondamentale per questa impresa. Nonostante le difficoltà del viaggio, la fede incrollabile nella loro causa li unì, e grazie a coraggio e strategia, questi giovani guerrieri della Sierra Maestra seppero mobilitare contadini, operai e studenti, portando al rovesciamento di Batista nel gennaio del 1959.
Ora, immaginate di essere al centro di una classe moderna, dove ogni studente interpreta il ruolo di uno di questi audaci rivoluzionari. Siete giovani, carichi di speranze e pronti a cambiare il mondo. La domanda che vi propongo è: quali furono le ragioni principali che spinsero Fidel, Che e i loro alleati a combattere contro Batista? Se avete parlato di "malcontento popolare", "repressione" e del "desiderio di giustizia sociale", siete sulla strada giusta! Continuiamo!
Mentre la rivoluzione prendeva slancio, il nuovo governo si trovava in una situazione di estrema vulnerabilità e aveva urgente bisogno di alleati, soprattutto in vista della minaccia statunitense. Fidel, consapevole della delicatezza della situazione, decise di stringere un’alleanza con l’Unione Sovietica. Questa scelta fece sì che Cuba divenisse un epicentro delle tensioni della Guerra Fredda, trasformando l’isola in una pedina di un gioco geopolitico globale, dove il calore dei Caraibi si confrontava con il gelo della politica internazionale. Ora, immaginate di avere il compito di curare i social media di Fidel: quale hashtag usereste per illustrare questa nuova alleanza? Forse #AlleanzaSovietica o addirittura #AmicoStalin?
Con il passare del tempo, il mondo si trovò sospeso a un filo durante la crisi dei missili del 1962, quando la scoperta di missili sovietici sul suolo cubano fece tremare l’umanità intera, portando Stati Uniti e URSS sull’orlo di una guerra nucleare. Immaginate la tensione: aerei da ricognizione, governi in allarmante agitazione e un destino globale appeso a un filo. Ora tocca a voi: come venne crisisata questa situazione e quali accordi siglò Kennedy con Krusciov? Se avete risposto che la crisi fu risolta grazie alla diplomazia, con il ritiro dei missili in cambio della promessa che Cuba non sarebbe mai stata invasa, avete colto nel segno!
Infine, non possiamo dimenticare l’episodio dell’Invasione della Baia dei Porci nel 1961, quando un gruppo di esuli cubani, addestrati dalla CIA, cercò – senza sucesso – di rovesciare il governo di Castro. Pensate alla scena: esuli sbarcano sulle coste con la speranza di innescare una rivoluzione popolare, ma si trovano ben presto a combattere contro la decisa resistenza dei cubani, rapidamente organizzati per difendere la loro patria. Questo insuccesso non fece altro che rafforzare il potere di Fidel.
E così si conclude il nostro racconto. Voi, audaci rivoluzionari in aula, avete esplorato le motivazioni, le alleanze e le sfide che hanno segnato la Rivoluzione Cubana. Usate queste riflessioni per comprendere meglio il mondo attuale e, chissà, magari scrivere voi stessi un capitolo della storia!